Terzo classificato ex aequo
Chicco Margaroli
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Due imponenti riquadri verticali annegati in grandi pareti in pietra a vista,
che incorniciano l’elica della scala.
La prima suggestione: come si fa in montagna, a passo d’uomo, si sale.
E più si sale, più si vede, più si "scopre".
Ho identificato un forte parallelo tra questa suggestione e la situazione
architettonica prescelta per l’intervento artistico, che permette una
esplorazione in verticale.
Ho immaginato di percorrere le scale e poter rimbalzare con lo sguardo da un
lato all’altro della struttura, godendo della visione dell’opera
in tutta la sua altezza. Guardare per conoscere, salire per scoprire.
(Clic sulle immagini per ingrandirle in una nuova finestra)
Due grandi paesaggi, dedicati alle due valli che raccolgono gli undici Comuni
rappresentati dalla Comunità montana Grand Combin.
L’area geografica che interessa la Comunità esprime segni fortemente
identificativi del paesaggio, lo racconta con precisione il logo stesso della
Comunità: la natura impera, e non si può fame a meno.
Ho scelto così il maestoso massiccio del Gran Combin e il Pain
de Sucre come scenografia di base per "appoggiare" il tema portante dell’opera,
un tema-simbolo che possa rendere la lettura delle due composizioni omogenee:
l’albero.
Lo studio simbolico ne enuclea le mille variabili, tutte volte alla valenza
positiva di questo simbolo atavico: l’albero della vita, l’albero
radicato che tende all’ascesi, l’albero purificatore, l’albero
orologio dello scorrere del tempo, e così via.
Per la mia interpretazione l’albero fruttifero, che nasce e porta sui
suoi rami le due specifiche e fondamentali declinazioni d’identità:
quella produttiva e quella storica,
i contenitori: l’acqua e la feluca,
i frutti: gli isolatori e gli specchi smerigliati.
Per tutti e due gli elaborati: sfondato del cielo con colori tenui, dal giallo
di Napoli al rosa, all’azzurro, un’alba ideale che ammorbidisca
l’impatto della texture in pietra che fa da contorno, assicurando
all’albero un ottimo risalto.
La parete sud identifica la bella stagione, quella nord la fine dell’inverno.
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